martedì 28 aprile 2009

Opporsi all'"opposizione"

Sappiamo che esiste un'opposizione "voluta ed autorizzata dal sistema". Di Pietro, Grillo, Travaglio... appartengono a questa tipologia di falso dissenso, una valvola di sfogo per cittadini frustrati e vessati. Studiando questi personaggi, chi li sostiene e li finanzia, si comprende che sono dei tribuni collusi con il potere. Non è difficile comprendere il loro vero ruolo, la loro vera natura.

Più infidi, perché ben dissimulati, sono altri divulgatori di verità scabrose, indagatori di pericolose macchinazioni: costoro carpiscono la fiducia anche delle persone più provvedute. La carpiscono con una paziente, accurata costruzione di una reputazione cristallina, millantando un cursus honorum irreprensibile, di strenui oppugnatori dei potenti. Se raccontano di aver subìto pressioni e minacce, se vengono aggrediti dai disinformatori, siamo certi che essi sono dei giornalisti e conferenzieri sinceri? No. Probabilmente costoro appartengono a livelli piuttosto alti della piramide e lo stesso Attivissimo, cui è affidato il compito di attaccare i ricercatori indipendenti, non sa che alcuni doppiogiochisti sono attori consumati esperti nel metodo Stanislavskij. Li si può definire "agenti di controllo" (è dicitura che ho mutuato da Davy): che si occupino di scie chimiche e di temi affini non è una discriminante che accerti la loro buona fede. In primo luogo, non trattano il tema in modo convincente e fattivo, ma introducono a volte dei distinguo oppure si perdono in prolisse dissertazioni che non si traducono mai in azioni. Ne è un esempio lampante il sito sciechimiche.org che, presto infiltrato dai servizi, è diventato un'accademia del nulla o, meglio, un pascolo recintato in cui utenti-pecore possono brucare l'erba, mentre sono controllati dagli agenti-pastori.

Come dunque stabilire la genuinità di certi ricercatori? Non è facile, ma neppure impossibile. In primo luogo, questi custodi del gregge, lupi travestiti da agnelli, prima o dopo si tradiscono: può essere una stretta di mano massonica, una frequentazione con Attivissimo o con altri famigerati gazzettieri, un articolo la cui linearità è incrinata da un'espressione ambigua, può essere un microscopico indizio seminato in un testo.

Basta che ci si indigni per la futura promulgazione del Codex Alimentarius per essere veri oppositori del sistema? Basta denunciare la censura e la campagna di denigrazione a danno di Giampaolo Giuliani per essere fautori della scienza indipendente? Quante volte scopriamo che questi scrittori contraffatti sono adepti della setta il cui profeta è il livido e livoroso Paolo Attivissimo! Non dimentichiamo poi che il sistema non solo controlla la dissidenza, ma la crea, anche aprendo siti gattopardeschi, strumenti affinché tutto cambi per non cambiare nulla.

Aveva ragione Orazio, quando scriveva Naturam expellas furca, tamen usque recurret, ossia "Anche se caccerai la natura con la forca, essa tuttavia ritornerà sempre" (Orazio, Epist., I, 10, 24). Questi agenti di controllo, per quanto si ingegnino a mascherare il loro vero temperamento, prima o dopo, lo rivelano, a causa di un lapsus freudiano. La maschera che aderisce al loro volto come una seconda pelle si lacera appena, sicché si intravede il viso sfigurato di chi è avvezzo a mentire. La menzogna è per loro un abito ed un'abitudine.

Occorre prestare attenzione: la loro "disponibilità al dialogo", il loro "atteggiamento democratico" (che si esplica, ad esempio, nella decisione di non moderare i commenti straripanti calunnie e diffamazioni) sono segni di scarsa affidabilità. Visto che non si può servire contemporaneamente Dio e Mammona, tale contegno di "apertura" e di "tolleranza" è, in realtà, traccia di una subdola, volpina strategia di disinformazione. La licenza viene spacciata per libertà e, nel contempo, si accusa chi, invece, è leale con sé stesso e con gli altri, chi non accetta compromessi con gli imbroglioni ed i ciarlatani, di non volere il contraddittorio, di essere intollerante. Certo! Si è intolleranti verso le mistificazioni. Non abbiamo alcunché da condividere con queste canaglie. Non pranzeremo con loro. La coerenza non si baratta e non si svende per un piatto di lenticchie.

Alcuni sono subornati con lusinghe e promesse, altri sono corrotti, altri sono minacciati: per questi motivi, passano dalla parte dei mistificatori, magari all'inizio cercando di tenere il piede in due staffe per non apparire sfacciati nella loro defezione. Poi diventano avversari della verità a pieno titolo ed a pieno regime, accolti nelle amorevoli grinfie degli aguzzini. L'abbraccio si rivelerà per loro mortale. Sono come i pedoni nel gioco degli scacchi: saranno i primi ad essere sacrificati affinché la partita sia vinta. Per pochi ed effimeri privilegi, i fiancheggiatori del regime rinunciano alla dignità, alla coscienza. Intanto i vari "studiosi" di cospirazioni, in modo molto scaltro, deviano l'attenzione su strane ed oscure storie, ma stranamente nessuno o quasi li attacca. L’importante è che non si guardi in alto, ai burattinai. A volte si adducono blandi e convenzionali argomenti contro gli agenti in incognito: li si insignisce pure di qualche ironico riconoscimento, ma non sono oggetto di imboscate, di pesanti e volgari assalti. Si tenta di distruggere chi veramente combatte contro l’avvelenamento globale, contro le mille perversità del sistema, per mezzo di insinuazioni, dardi avvelenati, con una campagna di discredito ossessiva, insistente e diuturna, laddove i finti divulgatori solo ogni tanto sono criticati o derisi, giusto per non destare sospetti nei lettori e nell’uditorio dei convegni.

Infine, anche se questi propugnatori dell’informazione non allineata sono attaccati, si nota che si sta seguendo un copione, che è una recita, sebbene gli attori siano abilissimi nell'incarnare ruoli e personaggi.

Naturalmente non sono divulgatori, ma divulg-attori.


Franceschetti: Marcianò è pagato dalla C.I.A.? from Tanker Enemy on Vimeo.


Fonte: Tanker Enemy

martedì 14 aprile 2009

20 aprile 2009: giornata della telefonata al N.O.E.


Richiamiamo i Carabinieri del N.O.E. al loro dovere istituzionale, telefonando al loro numero per denunciare il disastro ambientale (art. 434 c.p.) e l'avvelenamento delle acque (439 c.p), causati dalle operazioni attuate con gli aerei chimici (chemtrails).

Per le vostre segnalazioni ai Carabinieri del N.O.E. sulle quotidiane irrorazioni clandestine, fate riferimento ai seguenti numeri di telefono ed indirizzi di posta elettronica. Dimostrate che ci siete e che non siete addormentati. Il N.O.E. ha il dovere di agire. E' suo compito istituzionale ed è vostro legittimo diritto esigere che tale organismo si adoperi in risposta alle segnalazioni dei cittadini.



NUMERO VERDE: 800 253608

Gruppo CC.T.A. Treviso 0422318030 ccgrptatvcdo@carabinieri.it
NOE Alessandria 0131235668 noealcdo@carabinieri.it
NOE Bologna 051553220 noebocdo@carabinieri.it
NOE Brescia 0303771519 noebrcdo@carabinieri.it
NOE Genova 01035605955 noegecdo@carabinieri.it
NOE Milano 022563303 noemicdo@carabinieri.it
NOE Torino 0118159390 noetocdo@carabinieri.it
NOE Trento 0461982077 noetncdo@carabinieri.it
NOE Treviso 0422424824 noetvcdo@carabinieri.it
NOE Udine 0432204720 noeudcdo@carabinieri.it
NOE Venezia 041920277 noevecdo@carabinieri.it
Gruppo CC.T.A. Roma 06660351 ccgrptarmcdo@carabinieri.it
NOE Ancona 071895747 noeancdo@carabinieri.it
NOE Cagliari 070402056 noecacdo@carabinieri.it
NOE Campobasso 0874483489 noecbcdo@carabinieri.it
NOE Firenze 055243386 noeficdo@carabinieri.it
NOE Grosseto 056420635 noegrcdo@carabinieri.it
NOE Perugia 0755287886 noepgcdo@carabinieri.it
NOE Pescara 0852058196 noepecdo@carabinieri.it
NOE Roma 06660351 noermcdo@carabinieri.it
NOE Sassari 079520002 noesscdo@carabinieri.it
Gruppo CC.T.A. Napoli 081261243 ccgrptanacdo@carabinieri.it
NOE Bari 0805533153 noebacdo@carabinieri.it
NOE Caserta 0823324153 noececdo@carabinieri.it
NOE Catania 095535511 noectcdo@carabinieri.it
NOE Catanzaro 0961792858 noeczcdo@carabinieri.it
NOE Lecce 0832391923 noelecdo@carabinieri.it
NOE Napoli 081668059 noenacdo@carabinieri.it
NOE Palermo 0916788076 noepacdo@carabinieri.it
NOE Potenza 097156312 noepzcdo@carabinieri.it
NOE Reggio Calabria 096528438 noerccdo@carabinieri.it
NOE Salerno 089304219 noesacdo@carabinieri.it

giovedì 2 aprile 2009

LE FALSE DISPUTE - Controllori all’attacco dei controllati (di Antonella Randazzo)


Più volte ho avuto modo di sostenere che la rete Internet non è quel paradiso di libertà e di costruttività che alcuni pensano. Tuttavia, in rete è possibile trovare argomenti non trattati o mistificati nei media di massa, e dunque si può ritenere che alcuni blog o siti possano fungere da canali pioneristici atti a stimolare un certo grado di consapevolezza ormai impossibile da avere se ci si rapporta soltanto ai mass media. Per questo motivo, stanno aumentando i personaggi che vengono incaricati dal regime di “vegliare” a che questi siti possano essere disturbati, limitati nelle loro risorse oppure, se possibile, sabotati.

Chi ha interesse a che si limiti o si impedisca una certa presa di coscienza della realtà sa che non può più impedire del tutto che certe tematiche, come il signoraggio, le scie chimiche, la verità sull’11 settembre o sul controllo mentale, vengano a galla in diversi siti o blog, e che dunque una certa quantità di persone presti attenzione a tali argomenti. Tuttavia, sa anche che è possibile diminuire la portata di queste argomentazioni usando diverse strategie.
Queste strategie comprendono tattiche per deviare l’attenzione, limitare la trattazione, porre riflettori su aspetti irrisori del problema, deridere chi ne discute o chi cerca di divulgare contenuti perniciosi allo status quo del sistema, e porre i dialoghi ad un livello assai più basso rispetto a quello che potrebbe essere senza tali ingerenze.
Talvolta ci si può chiedere come mai questi personaggi operino all’interno di blog che hanno molti lettori già fidelizzati, che dunque difficilmente saranno convinti dalle loro sterili argomentazioni. Peraltro, operando in questi siti, i debunker rischiano di essere smascherati e insultati. Pericolo che essi corrono volentieri dato che operano nell’anonimato e spesso con diversi nick.
Ad esempio, in un blog dove si pubblicizza un convegno su diversi argomenti “proibiti” (scie chimiche, massoneria e democrazia diretta) si leggono post che ricalcano le tecniche usuali dei controllori incaricati di attaccare i controllati.

Lo scopo principale è quello di dirottare l’attenzione sugli stessi debunker, impedendo che si discuta il tema in questione e che emerga la portata di esso. Altri scopi sono: attacchi personali a persone “pericolose”, portare la discussione a livelli molto bassi, impedendo che si discuta dei problemi veri e che si inoltrino post di vera informazione.

Il post tipico dell’attacco personale ad esempio è: “Se non son paranoidi non li vogliamo”, come se si dovesse dare per scontato che tutto quello che queste persone dicono è da rigettare e che le argomentazioni di queste persone dipendano dal loro grado di squilibrio mentale.
Altre allusioni usate abitualmente dalle persone che operano al soldo del sistema, contro gli autori indipendenti, sono: hanno atteggiamenti ossessivi, sono incapaci di equilibrio psichico, sono poco svegli, sono fissati sulle questioni che trattano, sono convinti di essere importanti, trattano questioni ridicole, non hanno prove a sostegno di ciò che dicono, sono persone “autoreferenziali”, ecc.

Si vuole far passare il messaggio della creduloneria, del protagonismo, dello squilibrio mentale o della limitazione intellettiva che indurrebbe a credere a cose del tutto inesistenti. C'è l'idea che chi osa uscire dal gregge diventi automaticamente una persona inaffidabile, ingenua e pronta a credere a qualsiasi cosa. Come se non fosse proprio il sistema a far credere in cose irrazionali e assurde.
Come è stato fatto notare, i debunker tendono ad assumere gli stessi atteggiamenti di personaggi come Piero Angela, che amano apparire concreti, scettici verso ciò che non è provato, che non è “scientifico”. E tutti quelli che non aderiscono a questo modo di essere devono apparire perlomeno disturbati, osando sfidare i dogmi della divina scienza ufficiale o delle comuni credenze avallate dal sistema. Rifiutando tali dettami si dovrebbe per forza diventare ridicoli. Ad esempio il seguente post dice: “Francesco, io preoccupato per le scie? :) non direi proprio, io rido delle scie e di chi crede che siano chimiche... se credi che lo siano rido anche di te :) che fai come il clown da circo [zret], ti piace farti ridere dietro? ;)… mi sto solo divertendo a prendervi per il culo, con voi credenti nelle scie chimiche non si puo fare altro.”(1)

L’idea fondamentale è che non possa esistere libertà di credere a quello che si vuole, ma che credere in alcune realtà, anche quando sono del tutto empiriche, debba esporre al ridicolo quando tali realtà non hanno il privilegio di essere avallate dal sistema. In altre parole, l’attuale sistema decide, attraverso la scienza ufficiale e attraverso ciò che i media divulgano (e nel modo in cui li divulgano), ciò che è ridicolo e ciò che non lo è, ciò che è equilibrato pensare e ciò che è paranoico.

Si tratta di una sfida che mira a mettere in guardia dal fatto che se si fuoriesce dai dettami di regime si diventa automaticamente ridicoli o paranoici. Anche quando ci sono prove a sostegno di ciò che si dice, si fa passare l’idea che non ce ne siano affatto, se il sistema così decide.
Ad esempio, nella trasmissione "Voyager", andata in onda su Rai Due il 19 marzo 2008, si parlò delle scie chimiche, come si trattasse di un mistero, e non si potesse o dovesse rendere conto agli aerei statunitensi che le creano. Come se non vi fosse un potere militare che sorveglia i cieli e documenta tutto ciò che avviene, permettendo agli aerei in questione di spargere sostanze chimiche. Si tratta di un argomento che viene ammantato di dubbi e misteri, e spacciato come una "bufala di Internet". In realtà, anche il filmato di propaganda trasmesso su Voyager ammetteva che tali aerei diffondono sostanze tossiche come alluminio o bario, ma si curava di rassicurare dicendo che le autorità dell'Aeronautica preposte vegliano per la "sicurezza". Ma se così fosse, perché mai permetterebbero tale scempio chimico?
E' evidente che la trasmissione mirava a far accettare il fatto, facendo capire che ci sarebbero motivi di controllo del clima per motivi bellici. Ma non veniva spiegato come mai tale fenomeno è così diffuso in Italia, che è un paese ufficialmente non in guerra. Voyager cercava di rassicurare facendo credere di informare, mentre in realtà stava relegando il fatto nel novero dei "misteri", e così facendo occultava il fatto che le nostre autorità non chiedono conto alle autorità statunitensi del fenomeno. Molte persone, di diverse città italiane, hanno telefonato all'Aeronautica per chiedere conto di ciò che stava accadendo, ricevendo risposte vaghe quando non offensive della loro intelligenza. Sta di fatto che anche di fronte a pericoli per la salute dei cittadini le autorità italiane si sottomettono a quelle statunitensi, come se il paese fosse una colonia. A nessuna autorità statunitense viene chiesta alcuna spiegazione, e la trasmissione Voyager mirava a far apparire ciò come "normale". Si offriva un servizio in cui non si davano spiegazioni chiare e razionali, su un fenomeno assai grave provocato da autorità straniere. I presupposti propagandistici impliciti nel documento trasmesso da Voyager erano: C'è un fenomeno visto da molti, ma esso non è chiaro, e chi lo crea non ha nessun dovere di chiarirlo; non c'è da preoccuparsi (anche se vengono gettate sostanze nocive) perché le autorità ci proteggono (anche se non rispondono adeguatamente alle richieste di informazioni dei cittadini); possono esistere fatti che le autorità non sono tenute a spiegare con chiarezza, che sono "segreti". Questo deve essere accettato quando riguarda il settore militare (anche se avviene in tempo di pace); Di fatto gli Usa hanno potere sul nostro paese e lo trattano come fosse una colonia, potendo fare ciò che vogliono senza subire alcun limite dalle autorità italiane.
Questo è soltanto un esempio di come si cerca di rendere misteriosi fatti del tutto razionali ed empirici.

Diversi soggetti al soldo del regime, partendo dal presupposto che chi si oppone al sistema abbia per forza qualche rotella fuori posto, si atteggiano a persone sagge, sensate, e persino in grado di mettere una parola giusta per realizzare quell’equilibrio che si presuppone manchi nei blog indipendenti. Ad esempio, uno di essi scrive: “Comunque, io aspetto sempre questi famosi ‘riscontri reali’” (riferendosi alle scie chimiche).
Si fa credere che chi sostiene cose che potrebbero minare lo status quo è sprovveduto a tal punto da accettare argomentazioni non sostenute dai fatti, e invece gli altri sarebbero concreti e avveduti.

Un altro metodo è quello di accusare chi denuncia le magagne del sistema delle stesse cose che egli denuncia: ad esempio se parla di scie chimiche egli sarà accusato di intralciare il lavoro di chi vuol far luce davvero sul fenomeno. Uno di questi post dice: “D'altronde, paranoia per paranoia, io posso dire che è invece Straker (nick di una persona che si occupa del problema delle scie chimiche) l'infiltrato che, con le sue sparate imbarazzanti, getta discredito sul lavoro di chi realmente indaga sulla questione. E' solo questione di punti di vista”.

Facendo credere che si tratti di “punti di vista” piuttosto che di tentativi di invertire i termini per far apparire l’opposto di ciò che è, si vuole assumere il tono saccente di chi è capace di assumere un punto di vista più esteso e obiettivo.

L’attacco volto a far sembrare chi denuncia i crimini come un egocentrico si può capire da post come questi:
“La favoletta delle scie chimiche è meglio di un libro di Clive Cussler. Con Staker nel ruolo del salvatore del mondo. Fantastico!”

L’accusa di protagonismo, in una società che alimenta in modo spropositato protagonismo e egocentrismo risulta azzeccata perché in effetti molte persone ormai vedono nel mettersi in mostra (vedi “Grande Fratello”) un modo di esistere. Si mira a far passare in secondo piano che essere davvero egocentrici non vuol dire denunciare determinate realtà inquietanti, dato che in tal caso si rischiano più strali che facili consensi.
Paradossalmente, chi cerca di uscire dalla morsa di un sistema nazifascista si trova a dover essere accusato di avere quegli stessi difetti prodotti dal sistema, poiché essi, essendo comuni, sono assai credibili, e può sfuggire il paradosso a chi, non fuoriuscendo dalla logica di massificazione mediatica, non si accorge che di tecniche di manipolazione si tratta.

Un altro atteggiamento saccente e saggio è quello che mira a mettere tutti sullo stesso piano: chi denuncia i crimini e chi difende (pagato) il sistema, facendo credere che in realtà chi cerca di uscire dal sistema non può davvero riuscirvi. Si tratta di un messaggio più potente di quello che si crede, dovendo tristemente appurare che moltissime persone che comprendono diverse verità mistificate dai regimi poi si sentono impotenti o pessimiste, svalutando la portata reale della consapevolezza acquisita. Dunque, mettendo tutti sullo stesso piano si vuole far passare il messaggio: “tanto non cambia nulla e non è detto che far emergere certe verità determini una reale differenza fra chi sa e chi non sa”.
Ad esempio leggiamo i seguenti post:

(post 1) “Vedi Paolo (Franceschetti), stiamo assistendo al classico dibattito tra persone con atteggiamenti paranoici (non che lo siano del tutto, ma ogni tanto gli scappa): Qualcuno dice: 'Ma queste scie degli aerei non sono come quelle solite, hanno un comportamento strano. Sono chimiche, artificiali, non semplice acqua cristallizzata'
Arriva Straker: 'Sono un progetto segreto per farci diventare androidi'.
Arriva il debunker: 'Straker dice una cazzata, quindi il problema non esiste'.
Gente come Straker ha atteggiamenti paranoidi perché è ossessionata dal megacomplotto (di chiara matrice escatologico-hollywoodiana). I debunker invece è ossessionato dalla presenza di gente come Straker, che ritiene una minaccia per tutta l'umanità. Entrambi si sentono investiti di un compito superno, quello di salvare il mondo a colpi di tastiera: l'uno di salvarlo dal megacomplotto apocalittico, l'altro dalle orde di Straker e Mazzucchi che abbindolano tutta l'umanità (tranne loro stessi) per raccogliere miliardi di euro. Vista da fuori, è una situazione ridicola. Se non fosse che l'ossessione di questi personaggi fa loro monopolizzare la discussione, cosicché qualunque persona normale se ne cava al più presto, non avendo nessuna voglia di partecipare al teatrino (e magari passare per uno dei pazzi). E questo succede per quasi tutti gli argomenti (per esempio il problema delle banche, che viene spiegato con la burla del signoraggio). E adesso prego, che ricomincino gli insulti.”

(post 2) “Continuo la mia disamina facendo notare come complottisti e debunker si comportino in maniera assolutamente identica, solo che speculare. Perdono ore e ore a seguire il proprio blog e quelli "nemici", si accusano di lavorare per soldi (del governo o dei gonzi), si accusano di spargere nomi e indirizzi (come se ci volesse chissà cosa: se uno dice di essere Tizio di Mondovì, basta andare al municipio di Mondovì e leggere le liste elettorali), si accusano di millantare professioni mai svolte, si accusano di non capire niente della scienza, quella vera. Un patetico teatrino dell'assurdo. E qui ne abbiamo una dimostrazione.”

(post 3) “Infatti se non te ne sei reso conto, il mio discorso coinvolge entrambi gli schieramenti. Hanno entrambi atteggiamenti ossessivi e paranoidi, soltanto che rivolti a oggetti diversi. Ovviamente questo non rende una parte particolarmente migliore dell'altra.”

Questi post mirano a raggiungere diversi risultati: mettere tutti sullo stesso piano, trattare tutti da persone disturbate (paranoidi), far apparire chi scrive come saggio e al di sopra di tutti, e aprire un'altra serie di post che concentrano l’attenzione sull’argomentazione del debunker piuttosto che sul tema in questione (“che ricomincino gli insulti”).

Nonostante l’assurdità dei commenti “pagati”, i lettori autentici di questi siti sono indotti a rispondere a questi post, seppure con toni di riprovazione o intimando di rinunciare a continuare a cercare di fomentare ostilità o scetticismo. In ogni caso i debunker hanno raggiunto il loro scopo: catturare attenzione, attirare critiche e impedire uno svolgimento più costruttivo della discussione.
Qualche lettore consiglia di estromettere questi personaggi cestinando i loro post:

“PARACELSO, NICO, FEDERICO, GG, ESSSSE, BIGREDCAT, ILPEYOTE, M.S. (Ci manca solo M.D.D. e siamo al completo) andate a farvi un giro e piantatela di trollare in questo sito chè tanto nessuno vi vuole.
E' inutile, sappiamo chi siete e che ci state a fare qui, siete persone sgradite e qui vi si dà il credito che meritate.
Zero. Ha ragione Gennaro : qua abbiamo sviluppato gli anticorpi e vi sgamiamo sempre e comunque.
Mi rivolgo a Paolo : capisco la politica del non censurare nulla, ma in questo caso mi sembra controproducente non dare una ripulita da queste zecche”.

Ma altri ritengono lecito discutere anche di queste ingerenze di bassa lega:

"Se diciamo fesserie perché filtrarle? Sarebbe facile dimostrare che sono fesserie, no? Invece censura a priori, toglie libertà di parola a chi non è d'accordo con lui (o almeno ci prova, come si può vedere qui), minaccia ed accusa.
E fa passare i commenti incensatori. Ho come idea che abbia il culto della personalità... La propria, ovviamente”.(2)

Altri mettono in evidenza l’inutilità di questi interventi “mirati”:

“gatti rossi e paracessi vi state soltanto arrampicando sugli specchi!!!
la vostra guerra di disinformazione e persa in partenza perchè le bugie hanno le zampe corte!”

Per concludere, si può sostenere con un certo margine di ragionevolezza che i metodi involuti e massificanti dell’attuale sistema vengono utilizzati anche in rete, allo scopo di attutire l’impatto che certe verità possono avere sui lettori, e soprattutto per produrre effetti limitanti, condizionanti e manipolanti, sapendo che non molti si accorgeranno di ciò e quasi tutti saranno comunque indotti a dare peso a queste ingerenze.
Lo scopo principale di tutto ciò è quello di difendere lo status quo e di continuare a controllare anche chi ha ben compreso l’esistenza di tale controllo e cerca di allontanarsi dalle maglie di un sistema dittatoriale che tutto vuol plasmare a sua immagine e somiglianza.



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FONTE: NUOVA ENERGIA

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